Fra gastronomia e tradizioni: i frittuli calabrisi

Cucina tipica della Calabria riguardante la carne di maiale ed il suo processo di lavorazione

Fra gastronomia e tradizioni: i frittuli calabrisi
Frittole pronte per essere servite
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Tradizione: il complesso delle memorie, notizie e testimonianze trasmesse da una generazione all’altra. La Calabria è una terra ricca di tradizioni: una di queste riguarda la gastronomia. Si tratta delle frittole, o come si chiamano in Calabria, i frittuli. La frittole sono parti di maiale che non possono essere ulizizzate per fare salami, salsiccia, pancetta, ecc. Si tratta infatti di parti "di scarto" come ossa con residui di carne e di pelle del maiale ,in dialetto i scorcitti ed anche orecchie, muso, coda, lingua, cuore, piedi. La frittolata entra a far parte delle tradizioni non solo dal punto di vista gastronomico, è una vera e propria festa. Tutto ha inizio con l’acquisto del maiale, che viene nutrito con alimenti naturali e con "u mbiviruni", ovvero un beverone composto da scarti di cibo che si accumulano quotidianamente in casa. Successivamente nel periodo invernale, in prossimità del Natale, avviene la macellazione, occasione che tradizionalmente riunisce parenti ed amici e che ha una durata di circa 2-3 giorni, alla fine della quale si svolge la vera e propria festa: i frittuli. In questa occasione si riuniscono tutti per mangiare e stare in compagnia. 

Il processo di preparazione delle frittole è davvero singolare: si utilizza un calderone a caddara, posta sul carbone. All’interno si fa sciogliere la sugna, si aggiunge pochissima acqua e si iniziano a calare le ossa seguite dalle altre parti del maiale e dal sale, per poi finire con le scorcitte, la parte più tenera, quella che si scuoce prima. Dopo circa 9 ore a fuoco molto lento, le frittole sono pronte per essere servite e gustate calde. Nella caddara, però, avviene un’altra “magia”: i curcuci ossia i ciccioli, le frittole che si depositano sul fondo. Sono una vera e propria prelibatezza sia come fine pasto, servite  su bruschette, sia come condimento per la pasta. Ma si possono anche conservare “sotto sugna” ed essere consumate all’occorrenza. Non si butta via nulla! 

Fare le frittole è una tradizione che va avanti da generazioni, ad oggi è più pratico grazie a macchine, ma lo spirito di unione e la passione per i sapori di questa Terra è la stessa di un tempo. Un po’ come la tradizione della nduja.